Il solo pazzo
o quelli semplici
L'individuo fornisce alla società, un contributo significativo, se lavora attraverso la propria pazzia per se stesso. Non per realizzare una salvezza che si auto-pensa, ma la vigilanza, ciò che lo prepara tra l'illusione e il significato, l'interpretazione della propria strada.
Politica, borsa di studio, fede, l'atteggiamento degli altri sono senza ostacoli. La conoscenza degli altri ha qui, il mondo interiore, l'argomento del soggetto, il suo dubbio su se stesso, l'ambiente, nessun accesso.
L'auto-distanza è data all'ego, alla sua natura. Siamo gettati, non c'è confutazione al reale, con gli altri, con noi stessi da soli.
Le idee quando ingannano creano un potere immenso per coloro che le afferrano.
La persona pazza, che guarda se stessa dall'esterno, determina il pensiero in libertà per se stesso, cresciuto in modo creativo, significa se stesso.
Se uno sa se stesso, si può praticare se stessi eternamente, la propria vita, la propria vita, e uno non diventa morto, non si comprende.
Ciò che troviamo in noi stessi è malleabile nel senso del desiderio di agire. Cosa cade allo scrittore, al mondo interiore, al mondo esteriore, al mondo interiore. Se qualcosa va storto, la violazione dello stile del colpevole è accattivante, l'atto rimane ben formato, l'autore cade nel dimenticatoio. Ciò che viene fatto appartiene al mondo e al Creatore. Il tutto creato ha un effetto sull'uomo, non è l'abilità che convince, ma l'attesa, l'accettazione, la pausa autoindotta.
Il prigioniero del corpo, l'urgenza di fuggire per le libertà solo suggeriscono le ragazze. Se sei un essere umano nel mondo, come quello che sei per l'essere, accettando te stesso, tutto è lì per noi. Le risorse, nel più piccolo gesto, iniziano e finiscono più tardi. Per essere sicuri, ci si plasma sulla volontà della natura e pensa, con il suo pensiero, ad altre cose come autore.
La sovranità dell'interpretazione su se stessi si trova in tutta l'esistenza nel proprio sé.
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